LA PAURA ED IL CONTROLLO, LA SPERANZA E LA COLLABORAZIONE. INSIEME STUDENTI ED INSEGNANTI PER COSTRUIRE CONTESTI DI SALUTE

INTRODUZIONE
SECONSO UNA PROSPETTIVA SOCIOLOGICA INTERAZIONISTA, CHE METTE AL CENTRO DELL'ANALISI L'INTERAZIONE SOCIALE, LA FORMAZIONE E LA CRESCITA DI UN INDIVIDUO SONO SALDAMENTE ANCORATE ALLA QUALITÀ DELLA RELAZIONE. I RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO E IL SUCCESSO/INSUCCESSO SCOLASTICO SONO PERTANTO LEGATI AL CONTESTO E AL GRADO DI BENESSERE CHE QUESTO È CAPACE DI RIMANDARE A CHI LO VIVE. IL TEMA DELL'INCLUSIONE E DEL BENESSERE HA ASSUNTO NEGLI ULTIMI ANNI UN VALORE SEMPRE PIÙ RILEVANTE NEL MONDO DELL'EDUCAZIONE, IN PARTICOLARE MODO NELLE SCUOLE, AL CUI INTERNO I DOCENTI SONO CONSIDERATI VERI E PROPRI MOTORI DI CAMBIAMENTO. L'INCLUSIONE COME ACCOGLIENZA , E NON SOLO COME ACCETTAZIONE DELLA DISABILITÀ, IMPLICA UN PROCESSO SOSTANZIOSO E DENSO DI INNOVAZIONE, DI RIPENSAMENTO E DI RIFLESSIONE TALE DA SOLLECITARE UN VERO E PROPRIO MOVIMENTO, SE NON UNA TEMPESTA.
LA LOGICA DELL'INCLUSIONE NON HA PIÙ UNA NORMALITÀ DA PERSEGUIRE E A CUI UNIFORMARSI PERCHÉ NON COINVOLGE SOLO ALCUNI CLASSIFICATI IN UNA DETERMINATA CATEGORIA. LA LOGICA INCLUSIVA E DI BENESSERE MIRA A RENDERE INCLUSIVI I CONTESTI SCOLASTICI, DIVENTANDO UNA SFIDA ALLA NORMATIVITÀ TIPICA DEL PARADIGMA ASSIMILAZIONISTA DELLA SCUOLA REGOLARE.
ACCOGLIERE QUESTO PRINCIPIO EQUIVALE A RICONOSCERE AD OGNI ALUNNO UNA SPECIFICA IDENTITÀ CHE NON PRETENDE DI SOMIGLIARE A QUELLA DI NESSUN ALTRO, MA CHE ANZI RIVENDICA LA SUA UNICITÀ. UNA SCUOLA INCLUSIVA DIVENTA INEVITABILMENTE ANCHE LUOGO DI BENESSERE. DEFINIRE IL CONCETTO DI BENESSERE NON È SEMPLICE PERCHÉ È UN COSTRUTTO COMPLESSO, MULTIDIMENSIONALE, MULTIDISCIPLINARE.
IL BENESSERE, SECONDO,LA TEORIA DELLA PSICOLOGIA POSITIVA, RICHIAMA NEI SUOI PRESUPPOSTI LE RADICI DELLA TRADIZIONE FILOSOFICA GRECA, IN PARTICOLARE NELLA CONCETTUALIZZAZIONE DELL'EDONISMO E DELL'EUDAIMONIA ( STATO DI SPIRITO BUONO), FELICITÀ INTESA NEL LINGUAGGIO FILOSOFICO COME LO SCOPO FONDAMENTALE DELLA VITA.
QUINDI BENESSERE COME:
BENESSERE SOGGETTIVO
CHE SI BASA ESSENZIALMENTE SU UNO STATO INDIVIDUALE DEL SOGGETTO, FA RIFERIMENTO AL GRADO DI SODDISFAZIONE E APPAGAMENTO CHE UN INDIVIDUO HA DELLA PROPRIA VITA. VARIABILI COME CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE, TRATTI DELLA PERSONALITÀ, STILI COGNITIVI E RELAZIONI INTERPERSONALI, NON PRODUCONO NESSI SIGNIFICATIVI CON QUESTO TIPO DI BENESSERE, QUI TROVIAMO COME PREDOMINANTE UNA VISIONE EDONICA, RICORRENDO ALLA TRADIZIONE FILOSOFICA GRECA.
BENESSERE PSICOLOGICO
COME FUNZIONAMENTO PSICOLOGICO OTTIMALE O SALUTE MENTALE POSITIVA.
QUESTA CONDIZIONE DELLO SVILUPPO UMANO CONTEMPLA IL SUPERAMENTO DELLE SFIDE ESISTENZIALI DELLA VITA, A FAVORE DI UN PERCORSO DI INTEGRAZIONE CON IL MONDO CIRCOSTANTE. QUESTO TIPO DI BENESSERE SI DISCOSTA DAL PRECEDENTE SOSTENENDO CHE È LA FELICITÀ E NON IL PIACERE LO SCOPO ULTIMO DELLA VITA.
IN TALE PROSPETTIVA LO STAR BENE RISIEDE NELLA CURA DELLE VIRTÙ INDIVIDUALI IN ARMONIA CON IL MONDO CIRCOSTANTE; VA DELINEANDOSI UNA VISIONE EUDAIMONICA IN CUI IL CONCETTO DI BENESSERE NON COMPRENDE SOLO IL SENSO DI SODDISFAZIONE EDONISTICA, MA COMPORTA UNA VERA E PROPRIA FUSIONE TRA IL BENESSERE INDIVIDUALE E QUELLO COLLETTIVO, IN UN PROCESSO DI RECIPROCA INFLUENZA.
BENESSERE SOCIALE
SUCCESSIVAMENTE PSICOSOCIALE, ALLONTANANDOSI DA UNA VISIONE INDIVIDUALISTICA, SI ESTENDE ALLE INTERAZIONI CHE L'IND INTESSE CON IL CONTESTO IN CUI VIVE, PROMUOVENDO UNA VISIONE RELAZIONALE TRA IL SOGG E L'AMBIENTE SOCIOCULTURALE.
LO STAR BENE IMPLICA UN PROCESSO DI SCAMBIO, DI DARE E AVERE, TRA BENESSERE INDIVIDUALE E COLLETTIVO, RAGIONE PER CUI LA FELICITÀ DI UN SOGG SI REALIZZA NELL'AMBITO DELLO,SPAZIO SOCIALE.
IN QUESTI ANNI LA RICERCA HA FORNITO EVIDENZA EMPIRICA SUL FATTO CHE LE DIMENSIONI EDONICHE ED EUDAIMONICHE DEL BENESSERE, PUR RIMANENDO DISTINTE, SONO ALTAMENTE CORRELATE TRA LORO, INFATTI SEBBENE LA VISIONE EDONICA SIA CONNESSA ESSENZIALMENTE AL PIACERE INDIVIDUALE E QUELLA EUDEMONICA ALL'APERTURA VERSO LE NOVITÀ E LE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA, ENTRAMBE CONTRIBUISCONO ALLA CONDIZIONE DI BENESSERE INDIVIDUALE.
LO STAR BENE, DUNQUE, NON È PIÙ UN CONCETTO ASSOLUTO ED INCONDIZIONATO, ASSUME INVECE CARATTERISTICHE DI NEGOZIABILITÀ E DI INTERDIPENDENZA CON GLI ALTRI, RIFLETTENDO IN TAL MODO IL FUNZIONAMENTO ADATTIVO, CIOÈ IL MODO IN CUI OGNI SOGGETTO INTERAGISCE CON LE RICHIESTE INTERNE O ESTERNE.

IL CORPO VISTO E VISSUTO - TRA ESTETICA E PSICOLOGIA

Fisicità e psiche costituiscono un'unità inscindibile. Il corpo rappresenta, infatti, il sostegno della propria identità ed un tramite nella relazione con gli altri, per cui la cura dell'estetica corporea in dosi adeguate esprime sia una buona accettazione di sè sia una cura attenta della relazione con l'altro.
La trascuratezza del corpo è, infatti, associata al trascurare aspetti interni ma anche al totale disinteresse per la relazione.
D'altro canto la dimensione estetica può essere iperinvestita ed il corpo strumentalizzato, nel senso che il corpo bello attrae in modo smodato al posto di altre qualità, impedendo così di entrare in profondità nella relazione, come d'altro canto il confronto ossessivo con la propria immagine impedisce un intimo contatto con se stessi.
Il corpo diviene così l'involucro fragile di un profondo vuoto interiore.
L'aspetto narcisistico, anzichè essere una sana difesa diviene una membrana a tenuta stagna in quanto, se inizialmente le cure estetiche possono far bene, esasperandole tendono alla diminuzione progressiva nell'individuo della capacità di ascolto dei suoi veri bisogni.
Difetti estetici possono rappresentare o sostituire mancanze affettive, infatti, i 'grandi difetti' che ossessionano e preoccupano alcune donne sono al centro di un'attenzione che mira a concentrarsi sulla forma del corpo per distrarre e distorcere i pensieri dal significato e dai contorni di se stessi.
Ecco perchè una persona brutta che ha un buon rapporto con l'estetica ed una adeguata percezione di sè riesce a trasmettere una grande forza attrattiva fino al paradosso che appaioni smorte e piatte persone belle perchè il contatto con il proprio mondo interno è praticamente assente, non a caso si dice che l'elemento primario del fascino sia la sicurezza di sè.
Estetica significa sensazione : il bello dà un'emozione in quanto il corpo effettivamente ci esprime.
Il cambiamento del corpo, il suo trasformarsi ed invecchiare comportano il mantenimento dell'estetica che non sia subalterna al vigore corporeo. Il corpo può sopravvivere alle ingiurie del tempo senza tuttavia perdere un rapporto adeguato sia sul piano estetico che su quello non percettivo, per cui saper invecchiare nel proprio corpo emana una bella ed armoniosa immagine.
Gli interventi estetici possono avere una loro obiettività nella necessità di armonizzare l'immagine consentendo di conquistare una maggiore sicurezza di sè, ma spesso mirano a correggere qualcosa di interno con il risultato, in questo caso, di smorzare l'immagine della persona rendendola meno caratteristica.
L'ossessione per la forma è indotta dalla cultura sopratutto cittadina, dove si usano molto gli occhi e poco il corpo.
La pubblicità, gli specchi la TV, spingono a rimanere nel canale visivo. Si crea così un circolo vizioso: la cultura porta verso il visivo, giudicandosi in base ad esso si perde il rapporto con la propriocettività, le sensazioni del corpo e questo sdradicamento porta ancora di più versi il visivo.
Si investe così nella forma, si cerca di aderire al modello perchè non sentirsi formalmente adeguati causa angoscia, ma più si cerca di aderire al modello iperinvestendolo più di fatto si hanno difficoltà a scoprire chi si è veramente nei propri contenuti, al di là della forma che si assume.
Riuscire a vivere meglio nel proprio corpo è un aspetto sano perchè sostiene la sicurezza di sè.
L'obiettivo è pertanto quello di mantenere un percorso equilibrato tra occhio e cuore, tra mondo interno e mondo esterno, per sentirsi belli, piacersi, percepire di essere in sintonia con se stessi.